13 Febbraio 1970: esce il primo album dei Black Sabbath
Scritto da claudia il 13 Febbraio 2024
Il 13 febbraio 1970 segna una svolta epocale nella storia della musica. I Black Sabbath fanno il loro ingresso nel panorama musicale con un debutto che avrebbe lasciato un’impronta indelebile: il suono di un temporale accompagnato dalle campane seguito da un riff oscuro di chitarra. La reazione del pubblico fu una miscela di stupore e sconvolgimento.
La loro prima traccia, “Black Sabbath”, non solo è considerata uno dei primi esempi di heavy metal, ma è anche identificata da molti come la prima canzone “doom metal” della storia. Un’interpretazione più lenta, disperata e incombente del suono metal che avrebbe influenzato generazioni di musicisti, dalle band americane come i Pentagram agli inglesi Witchfinder General ai svedesi Candlemass.
La copertina dell’album, con una figura inquietante di nero di fronte a un mulino su rive nebbiose del Tamigi, ha contribuito a creare il mito dei Black Sabbath. Ma è stato il dettaglio nascosto nell’artwork, una croce capovolta nella copertina interna, a suscitare polemiche e a collegare la band al satanismo, attirando l’attenzione sia dei conservatori che dei satanisti.
In un’America divisa tra il timore e la curiosità verso il satanismo, l’uscita dell’album è stata anche celebrata da membri della Chiesa di Satana, creando ulteriore scalpore intorno alla band. Tuttavia, i Black Sabbath si sono sempre concentrati esclusivamente sulla loro musica rivoluzionaria, usando l’estetica senza abbracciare i significati dell’occultismo.
La leggenda intorno alla band include anche episodi curiosi, come il rifiuto di suonare a Stonehenge per un gruppo di satanisti e la presunta maledizione scagliata contro di loro, che avrebbe portato alla nascita dell’iconica immagine delle croci indossate durante le esibizioni dal vivo.
L’album omonimo dei Black Sabbath è stato registrato in una singola sessione di circa 12 ore, un esempio della loro spontaneità e della potenza del loro suono. Una miscela di psichedelia oscura e heavy metal, il disco ha influenzato profondamente la scena musicale, introducendo ritmi lenti e inquietanti e un’atmosfera da film horror che avrebbero ispirato numerosi generi, in particolare il doom metal.
Sebbene all’inizio l’album abbia ricevuto critiche negative da parte di alcuni critici, che lo hanno deriso come “stronzate necromantiche” o come “il peggio della controcultura”, la sua importanza è stata riconosciuta nel tempo. Riviste come Rolling Stone lo hanno inserito tra i 500 migliori album di sempre e tra i migliori album metal di tutti i tempi.
In definitiva, i Black Sabbath hanno aperto nuove strade nella musica, creando un suono inconfondibile che ha influenzato generazioni di artisti. Il loro impatto non si limita solo alla musica, ma si estende anche alla cultura e alla società, dimostrando il potere trasformativo dell’arte.