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21 dicembre 1940: nasce Frank Zappa

Scritto da il 21 Dicembre 2023

Oggi, il 21 dicembre, celebriamo la nascita di Frank Zappa,  musicista, compositore, arrangiatore e regista statunitense, famoso per la sua vasta sperimentazione musicale che spaziava dal rock alla musica classica contemporanea. Frank è nato a Baltimora nel 1940, e a causa del lavoro del padre per il governo, la famiglia si sposta spesso tra diverse città, stabilendosi infine in California. Crescendo nei sobborghi di Los Angeles, Zappa viene influenzato dall’ambiente culturale locale, sviluppando un interesse per la musica nera, i cori doo-wop e il kitsch dei pachucos. Ricevette il suo primo strumento, un rullante, da sua madre all’età di quattordici anni.

L’educazione di Frank fu influenzata dalla cultura del padre, con il quale ebbe rapporti molto tesi. Nel 1963 decise di lasciare casa per andare a vivere in uno studio di registrazione chiamato Studio Z con la sua compagna Lorraine Belcher. Nonostante le difficoltà della situazione, dovuta alle possibilità economiche precarie e l’arresto per l’accusa di fruizione di filmati pornografici, Zappa riesce a procurarsi una chitarra elettrica e a produrre musica per film a basso budget.

Nel 1965 fonde la band Soul Giants. La band prende poi il nome di  “the morthers” (forse abbreviazione di “the motherfuckers”), che successivamente si trasforma in  “the mothers of invention” per evitare connotazioni volgari dopo il contratto con la MGM.

“Freak Out!”, il loro primo album del 1966, è stato rivoluzionario, condensando idee politiche e musicali e catturando l’energia dei “freaks”, ovvero delle menti libere della California. Il disco contiene brani avanguardisti come “Help I’m A Rock” e “The Return Of The Son Of Monster Magnet”. Un episodio divertente del periodo di “Freak out!” è la partecipazione di Zappa al talk-show di Joe Pyne, veterano con una gamba amputata e ostile verso gli “hippie”. Pyne scherza sui capelli lunghi di Zappa, paragonandolo ad una donna, ma Zappa controbatte con una risposta tagliente, paragonando la gamba amputata di Pyne a quella di un tavolino.

“We’re Only In It For The Money”, il terzo album delle Mothers of Invention pubblicato nel 1968. Nel 1967, Zappa concepì l’idea di un album chiamato “Our Man in Nirvana”, che avrebbe combinato la musica dei suoi The Mothers of Invention con l’umorismo di Lenny Bruce, con cui si era esibito al The Fillmore nel 1966. Tuttavia, l’uscita di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles influenzò Zappa, che decise di produrre un album satirico che parodiasse sia “Sgt. Pepper” che la società statunitense degli anni ’60.

Pubblicato nel 1968, durante l’apice del movimento hippie, l’album intitolato “We’re Only in It For The Money” presentava una critica acida e provocatoria al movimento hippie e alla sua filosofia love-peace-drugs. Zappa e la sua band, ben lontani dall’essere seguaci del movimento, ma piuttosto figure eccentriche ante litteram, offrirono un’analisi pungente e violenta del fenomeno hippie. I testi affrontavano temi come gli effetti deleteri delle droghe sui giovani, il modo in cui la società spingeva i giovani all’uso di droghe per controllarli e mantenerli passivi, e il deterioramento dei valori tradizionali della famiglia americana. Frank fu da sempre vocale nella sua opposizione alla droga, andando contro corrente rispetto a gran parte dei colleghi che facevano musuca nello stesso periodo.

Dal punto di vista musicale, l’album era caratterizzato da brevi sketch sonori simili a jingle pubblicitari, ma composti con sofisticatezza. “Flower Punk”, ad esempio, si basava musicalmente su “Hey Joe” di Billy Roberts, reso celebre da Jimi Hendrix, che appare anche sulla copertina dell’album. In sintesi, “We’re Only in It For The Money” rappresentò una critica schietta e spietata del movimento hippie e della società americana dell’epoca.

Frank Zappa è noto per la sua sperimentazione: nelle sue creazioni mescola elementi di doo-wop, blues, jazz, musica classica, elettronica e pop. Le sue canzoni affrontano temi sociali, politici e culturali in modo critico, con sarcasmo e provocazione. Oltre al suo ruolo nella musica, Zappa era attivo anche in questioni politiche e ambientali, cercando di sensibilizzare il pubblico su temi come l’inquinamento e la corruzione politica. Zappa ha anche difeso il principio della libertà di espressione, testimoniando al Congresso degli Stati Uniti nel 1985 contro la censura nella musica e sostenendo il diritto degli artisti di esprimere liberamente le proprie idee senza restrizioni. Nonostante le sfide commerciali, il suo bagaglio artistico comprende oltre 60 album che hanno ottenuto riconoscimento critico.

Frank Zappa morì il 4 dicembre 1993 all’età di 52 anni a causa di un cancro alla prostata. Negli ultimi giorni della sua vita, già gravemente malato, annunciò ironicamente la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d’America, criticando apertamente le politiche degli ex presidenti Reagan e George H. W. Bush con lo slogan: “Potrei mai fare peggio di Ronald Reagan?”.

La vasta produzione musicale di Zappa rimane in gran parte sconosciuta, in quanto molti dei suoi lavori sono ancora inediti. Gran parte di queste registrazioni sono custodite nell’archivio chiamato “Vault”, gestito inizialmente dalla moglie Gail Zappa, deceduta nel 2015. Dopo la sua morte, i diritti passarono ai figli Ahmet e Diva, che lanciarono una campagna di crowdfunding chiamata “Who the F*@% is Frank Zappa?” su Kickstarter. Oltre a finanziare un documentario sulla vita dell’artista, l’obiettivo era anche di preservare tutto il materiale recuperabile dall’archivio Vault. Tuttavia, questa iniziativa causò controversie con gli altri due fratelli di Zappa, Dweezil e Moon, che si distanziarono pubblicamente da Ahmet, Diva e dal progetto nel suo complesso. Nel 1995, Zappa fu inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, con una cerimonia presieduta dalla figlia Moon e da Lou Reed.


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